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Zootecnia, Rolfi: “Lo dice la scienza: nostro latte sicuro e libero da residui”

“I dati della ricerca sul latte prodotto nel territorio della provincia di Brescia dicono che è assolutamente sicuro: lo certifica una ricerca scientifica che ha analizzato in maniera approfondita il prodotto presente nelle cisterne della provincia bresciana”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi, intervenendo alla presentazione alla stampa della ‘Ricerca di residui principi attivi nel latte di massa – Una attività di monitoraggio delle sostanze antibiotiche nel latte conferito dalle aziende bresciane ai produttori, realizzata dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER) con Ats Brescia.

“Il lavoro dimostra che le fake news sulla zootecnia possono essere smontate, dando contestualmente al cittadino-consumatore garanzie e certezze per i suoi acquisti – ha detto Rolfi -. La ricerca conferma la grande capacità e professionalità dell’Istituto e dell’Ats già vista anche durante il periodo Covid, specie nelle fasi iniziali del tracciamento. Un lavoro prezioso per l’intero comparto zootecnico. L’Istituto è, infatti, un patrimonio non solo lombardo, ma del Paese intero”.

Nella ricerca si è analizzata la presenza, e quindi l’uso, di una sessantina di antibiotici, come Beta-Lattamici, Amfeniceli, Chinoloci, Macrolidi, Pleuromutiline, Sulfamidici, Tetracicline, Rifaximina, Lincomicina e Trimetroprim. Con gli allevatori bresciani promossi visto il basso uso delle sostanze antibiotiche rilevato dalle analisi della ricerca scientifica realizzata: i valori rilevati sarebbero compresi tra i 2 e i 10 µg/kg, decisamente inferiori, anche di 100 volte, al limite di legge.

“Amplieremo questo tipo di analisi – ha annunciato l’assessore – anche alla carne rossa e alle uova a tutela del consumatore, ma anche a dimostrazione dell’attenzione e professionalità dei nostri produttori e allevatori. Nell’epoca della blockchain questi dati devono essere messi a disposizione della comunità scientifica e possono aiutare diverse fakenews sul latte e sulla zootecnia nonché aiutare i consumatori nella loro scelta”.