Progetti

Progetto PASCOLIAMO

Tutela dei PASCOLI e del benessere Animale e MOnitoraggio della filiera lattiero-casearia del Bitto in alta Valchiavenna per produzioni sostenibili di qualità.

L’obiettivo generale del progetto è estendere l’impiego delle tecnologie di monitoraggio dei pascoli in AltaValchiavenna, e valorizzare i prodotti caseari ottenuti, per dare possibilità di sviluppo economico e attirarequindi nuovi imprenditori nel settore.

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Ente finanziatore

FEASR – Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 tramite Regione Lombardia

MISURA 16. – “Cooperazione”

SOTTOMISURA 16.1 – “Sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”

OPERAZIONE 16.1.01 – “Gruppi Operativi PEI”

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Capofila

CREA- Centro di Ricerca Zootecnia e Acquacoltura

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Tempi di realizzazione

febbraio 2023 –   febbraio 2025

Partner coinvolti

 

CREA- Centro di Ricerca Zootecnia e Acquacoltura

Latteria Sociale Valtellina s.c.a.

Università degli studi di Milano-Bicocca

Fondazione dott. Piero Fojanini di Studi Superiori

 

Associazione Regionale Allevatori della Lombardia

 

Consorzio Alpe Andossi

Azienda agricola Pggi Roberto

Gusmeroli Alessandro

 

I problemi e le sfide che si affrontano nel progetto PASCOLI-AMO

I pascoli sono agro-ecosistemi ad alto valore naturalistico e culturale, che definiscono l’ambiente alpino. Essi nel tempo hanno assolto a molteplici funzioni di carattere produttivo, ambientale, paesaggistico, ecologico e protettivo.

Purtroppo, si stima che nel periodo 2015-2030 circa l’11% della superficie europea occupata dal pascolo sarà a rischio di abbandono.
Durante l’ultimo secolo i territori montani hanno subìto un intenso spopolamento: la gestione degli alpeggi ha risentito notevolmente dell’invecchiamento dei caricatori e della mancanza di ricambio generazionale. La scarsa utilizzazione delle superfici pascolive per abbandono o sottocaricamento ha determinato, in molti casi, il progressivo
 peggioramento della qualità dei pascoli da un punto di vista pastorale.


Queste modificazioni ambientali, in un circolo vizioso, disincentivano l’utilizzo degli alpeggi, con perdita per le aziende zootecniche di un’importante risorsa alimentare e contrazione delle produzioni casearie di pregio. L’incentivazione della presenza dell’uomo e delle mandrie sugli alpeggi rappresenta un elemento fondamentale per la valorizzazione della montagna, la conservazione del patrimonio culturale regionale, il mantenimento della biodiversità vegetale e animale, oltre che la fruibilità turistica dei territori, resi dalle pratiche pascolive maggiormente percorribili e attrattivi.

Il progetto PASCOLI-AMO intende introdurre l’utilizzo di tecnologie innovative che possano coadiuvare i caricatori nella gestione del pascolo, quali la mappatura con drone e piattaforme satellitari per effettuare la stima dell’estensione delle superfici effettivamente pascolabili e la biomassa vegetale presente e l’epoca ottimale di caricamento del bestiame, nonchè l’impiego di strumenti della zootecnia di precisione, quali attivometri e GPS individuali, per il monitoraggio del benessere animale nella fase di transizione e durante la permanenza al pascolo e per la certificazione della pratica pascoliva. Inoltre, lo studio della composizione chimica e microbiologica del prodotto, focalizzando l’indagine su marker di origine del latte e sulla loro variabilità stagionale, può portare all’identificazione di molecole da includere tra i parametri di qualità da controllare al momento del conferimento del latte e per la valorizzazione del formaggio e della ricotta.

Gli obiettivi di progetto

Le attività

Il progetto intende utilizzare le tecnologie innovative per la gestione dei pascoli in tutto il comprensorio, Alpe Andossi, Teggiate, Groppera, che fornisce il latte al caseificio Carden (Madesimo, SO). Questa latteria rappresenta un luogo di produzione diretta di Bitto DOP da parte della Latteria Sociale Valtellina, la principale cooperativa lattiero-casearia della provincia di Sondrio, che commercializza questo formaggio come prodotto di punta nell’insieme delle sue produzioni.

Il piano di lavoro prevede:

  • studio e monitoraggio della potenzialità produttiva dei pascoli, tramite studio e mappatura in dettaglio dei suoli e della vegetazione, con metodi classici e con il supporto di sensori;
  • ottimizzazione della fase di adattamento degli animali al pascolo con il supporto dei sensori di zootecnia di precisione (attivometri e tracker GPS) e di indicatori rilevabili dall’analisi del latte;
  • predisposizione di piani di pascolamento finalizzati a garantire la libertà di scelta e di movimento per gli animali senza esercitare un carico eccessivo sulla vegetazione;
  • valutazione dell’evoluzione della microflora lattica del latte, nel passaggio dalla stalla al pascolo e durante la stagione, e del suo contributo alle caratteristiche del formaggio, avvalendosi anche di tecniche di metagenomica;
  • caratterizzazione di marcatori chimici di latte e formaggio durante tutta la stagione d’alpeggio e loro correlazione con i pattern di pascolamento e la fenologia delle specie pascolate;
  • valorizzazione della ricotta d’alpe attraverso lo studio delle sue peculiarità chimiche e microbiologiche, al fine di aumentare la percentuale di siero trasformata, riducendo costi e impatto ambientale del trasporto.

Le innovazioni del progetto

Le innovazioni apportate dal progetto riguardano:

  • il dettaglio previsto per la mappatura di suoli e vegetazione, superiore a quello utilizzato normalmente in questo tipo di studi;
  •  alto grado di risoluzione del monitoraggio da remoto dei pascoli, con il quale verrà valutata la potenzialità di questa tecnica nella determinazione della superficie utile e dello stadio di sviluppo della biomassa, che verrà correlato con i rilevi fenologici; accanto al monitoraggio da drone sarà valutato anche il monitoraggio da satellite;
  •  accoppiamento di attivometri e tracker GPS nel contesto della montagna italiana. Il sistema consente di discriminare lungo il percorso giornaliero degli animali le aree di riposo e ruminazione da quelle di effettivo pascolamento;
  •  studio della variazione della flora microbica nel passaggio da stalla ad alpeggio anche con tecniche di metagenomica;
  •  andamento dei marker di alimentazione in latte e formaggio durante tutta la stagione di produzione Bitto nel caseificio Carden

Le attività del gruppo operativo contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di promozione della redditività, produttività e competitività nel settore agricolo, nonché di miglioramento dei metodi di tutela dell’ambiente del PEI AGRI

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